Grano, riso, sale, zucchero cioè la maggior parte dei cibi che passano attraverso le industrie alimentari, sono raffinati e snaturati con conseguente impoverimento dei vari fattori vitali come la crusca, il germe dei cereali o gli oligoelementi del sale marino.
La conseguenza è la perdita di sostanze vitali come le fibre grasse e vitamine nonché il calo energetico del cibo.
Non ci rendiamo conto ma sulla nostra tavola compaiono sempre di più alimenti sintetici, artificiali essenzialmente devitalizzati: prodotti sottoposti a processi tecnologici come la conservazione, sterilizzazione, irradiazione, raffinazione, surgelazione, processi che prevedono l'impiego di un gran numero di additivi chimici come coloranti, insaporenti, antiossidanti, antifermentativi, conservanti, vernici, emulsionanti, spray nocivi, acidificanti, deodoranti, agenti essicanti, addensanti, disinfettanti, defolianti, neutralizzanti agenti antigluttinanti e antischiuma, salatori idrogenatori.
Queste sono le tecniche e gli strumenti del tecnico dell'alimentazione; queste sostanze chimiche distruggono vitamine, minerali, enzimi e qualità vitali.
La verdura, molto spesso, è spruzzata con bisolfito di potassio per evitare che avvizzisca troppo presto.
Questi cibi ci attraggono per l'odore, il colore, il sapore ma non servono per nutrirci anzi possono causare allergie, asma, coliti, eczemi ecc.
Danni per lo squilibrio e la carenza di sinergia tra calorie e fattori vitali con ripercussioni negative dal punto di vista digestivo e assimilativo. Lo zucchero raffinato, ad esempio, squilibra il metabolismo perché per la sua assimilazione sono necessarie grandi quantità di vitamina B1 che promuove la crescita, l'appetito, la digestione, che serve per il funzionamento del sistema nervoso dei muscoli e del cuore e che invece viene tolta all'organismo.
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