La milza teme soprattutto l’umidità.
A questo proposito, a Riza si usa
proporre una distensione immaginativa con la quale ogni giorno visualizzare a occhi
chiusi, di essere una nuvola nera, gonfia di acqua, e di sciogliersi pian piano
in pioggia, fino a provare una sensazione di vuoto e leggerezza in tutto il
corpo. Immaginare poi di essere distesi al sole, fino a percepire calore e
forza.
Ripetere l’esercizio ogni mattino.
In psicosomatica come nelle antiche tradizioni si usa abbinare ad ogni
organo del corpo umano un "contenuto psichico", un contenuto di
energie "mentali".
Nel cuore, l’energia mentale vera e propria, nello stomaco e nella
milza si conserva il pensiero, nel polmone alberga l’intuizione, nel rene si dà
vita alla volontà, nel fegato sta la forza di decisione ma anche la
preparazione del ns. futuro. Le emozioni trovano collocazione nello stesso modo
tanto che un’emozione influenza (e viceversa) un organo corrispondente, cioè:
il cuore sente la gioia, il rene la paura, il fegato la collera, il polmone la
tristezza e l’inquietudine, lo stomaco e la milza la rimuginazione e le "idee
fisse".
Così le sindromi ansiose nascono ed alimentano disequilibri
energetici, tossicità, mal funzionamento degli organi che danneggiano l’energia
mentale rispettiva (per esempio, un fegato intossicato diminuisce la forza
delle decisioni, oppure i reni affaticati incrinano la volontà, e così via).
Anche gli eccessi di emozioni portano a lungo andare (a volte in modo acuto) a
un "consumo" dell’energia degli organi corrispondenti tanto che i
vari sintomi ansiosi possono essere associati appunto a quelli, con la
rispettiva emozione considerata in questo caso "nociva".