La naturopatia alimentare si
riferisce in particolare agli alimenti naturali, biologici che ci servono per
vivere; studia come e quando mangiarli, come mescolarli, come sceglierli in
base alla stagione, ai nostri gusti od avversioni, …non dimenticando che siamo frugivori e siamo fatti per mangiare
quasi esclusivamente certi alimenti e non altri: che invece in un determinato
momento e situazione possono diventare elemento di disturbo e dar luogo a
quelle che sono generalmente definite intolleranze.
Lo studio delle intolleranze alimentari si basa sul presupposto che ci siano delle
sostanze semplici o complesse contenute negli alimenti che risultano, in
maniera più o meno evidente, nocive all'organismo, sia in generale, sia in
particolare per specifiche funzioni od organi isolati. Troppo spesso il risultato
di questa ricerca è la totale eliminazione dalla dieta di tutti gli alimenti
contenenti sostanze riconosciute nocive o sospette; spesso il numero degli
alimenti eliminati è alto, e varia facilmente da una metodologia di ricerca
all'altra.
Quanto vi sono troppe sostanze identificate come nocive significa
che fra tali sostanze ed il disturbo c'è un passaggio intermedio che non
dipende dalla natura dell'alimento ma da squilibri del soggetto.
Se possiamo considerare gli alimenti
come possibili tossici, è altrettanto vero che possiamo utilizzarli in
riequilibrio, come da tempo immemorabile si prartica, considerandoli “rimedi
curativi” in grado di correggere gli squilibri funzionali generali, e non solo
quelli considerati in relazione con i fenomeni d'intolleranza che altro non
sono che spie allertanti di un funzionamento generale squilibrato.
Gli alimenti curativi sono
naturalmente: freschi, provenienti dalla zona abituale in cui si è cresciuti o
si risiede, di cui portano in sé gli specifici microorganismi, e la loro
ricerca ed assunzione va effettuata secondo la stagionalità. Anche per questo, il margine d’incertezza
nell'individuazione degli alimenti giusti per il singolo individuo è
inizialmente alto ed idealmente il
percorso di riconversione della dieta si costruisce insieme nel corso di un
anno solare.
Se è vero che l'alimento può essere considerato
“farmaco”, allora esiste la possibilità d’introdurre quelli che potranno avere
un effetto curativo per quella persona sia nel breve che nel lungo periodo, e
che le consentiranno di mantenere uno stato di benessere senza effetti
collaterali.
Secondo la Naturopatia
Alimentare, la “cura” non passa da una dieta priva di una lunga lista di alimenti,
bensì da una attenta rotazione di quelli abitualmente consumati e
dall’introduzione di cibi finora misconosciuti o poco valorizzati, ma dotati di
caratteristiche curative o riequilibranti per gli specifici scompensi presentati
dal soggetto.
Secondo i miei studi, l’approccio che prevede un’elevata rotazione
degli alimenti ed l’introduzione di nuovi alimenti pre biotici e pro biotici, è
in grado di promuovere l’eubiosi intestinale
regolarizzando assorbimento e transito intestinale, e risvegliando così un
corretto ritmo metabolico.
Applicando il metodo di ricerca olistico
tipico della naturopatia, che vede l’essere vivente come un tutt’uno, durante i
consulti possiamo lavorare a partire dai sintomi, verificare gli squilibri
presenti nelle varie logge energetiche, discutere insieme gli alimenti adatti e
quelli non idonei. Possiamo inoltre prendere in considerazione gli aspetti che
incidono sul fattore stress nella vita quotidiana, anch’essi determinanti per
la salute fisica: la compatibilità con persone o animali, l'incompatibilità con
alcuni colori o la preferenza di altri, le posture e le modalità respiratorie disfunzionali,
ed altri.
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