Il (Brassica
oleracea) fa parte della famiglia delle crocifere, il colore può essere diverso in base alla
varietà.
Le foglie interne del cavolo
cappuccio sono più chiare di quelle esterne in quanto non esposte alla luce, la
loro dimensione varia dai 10 ai 20 cm di diametro e il loro peso da 1 a 3 kg.
Il cavolo cappuccio venne
importato in Europa dall’Asia Minore 600 anni prima di Cristo. Alcune
varietà di cavoli venivano coltivate dai
Greci e dai Romani nel bacino mediterraneo ma nessuna aveva la forma a palla tipica
di questo ortaggio.
Il cavolo cappuccio si è diffuso
principalmente nel Nord dell’Europa, poichè questo ortaggio ben sopporta il
clima rigido: ha trovato infatti il suo habitat migliore in Germania, Russia e
Polonia.
Del cavolo cappuccio possiamo
trovare due varietà:
- il cavolo cappuccio, viene
coltivato principalmente nelle zone meridionali, il suo colore è bianco-verde,
la sua forma è sferica e leggermente appiattita, ma esiste anche la varietà le
cui foglie sono di colore rosso, oppure bianche. Tali foglie sono caratterizzate dal fatto che
possono avere forme differenti, rispetto alla varietà bianco-verde, e possono
essere precoci o tardivi. Il cavolo rosso rispetto al cavolo bianco è più ricco
di vitamina C, ma contiene meno carotene ed il suo sapore è più dolce;
- Il cavolo verza, coltivato
nelle regioni centro-settentrionali, caratterizzato da foglie che si presentano
rugose e di colore verde scuro.
Il cavolo cappuccio, si può
conservare, dopo l’acquisto, anche per due settimane.
Il cavolo cappuccio può essere
anche congelato, grattugiato e affettato, meglio dopo essere stato sbollentato
( 2 min al massimo) anche se al momento dell’uso però risulterà leggermente
molle.
Il cavolo cappuccio può essere
consumato cotto, stufato, brasato, saltato in padella, cotto al vapore o
farcito con riso oppure carne, può essere gustato crudo in una deliziosa
insalata (lasciatelo una mezz'ora in frigorifero tagliato così acquisterà più sapore),
ottimo insieme a carote, patate e unito alla salsiccia.
Il cavolo cappuccio può anche
essere fermentato, in questo caso risulterà più digeribile, mantenendo intatte
le sue proprietà, anche se il sapore e la consistenza risulteranno leggermente
diversi. Da questa particolare trasformazione si otterranno i cosiddetti crauti
(vedi sotto).
Il cavolo cappuccio crudo
contiene molta vitamina C, vitamina B6 e potassio, da cotto invece è ricco di
vitamina C, potassio e acido folico.
Un infuso di cavolo cappuccio e
miele aiuta in caso di problemi all’apparato respiratorio e può essere utile in
caso di problemi di anemia poiché aiuta la produzione di globuli rossi.
CRAUTI: favoriscono la digestione
perché rinforzano la flora intestinale. Sebbene la fermentazione possa portare
alla perdita di qualche nutriente, i
crauti rimangono una buona fonte di vitamina C e di fibre. E’ facile farli
anche in una normale cucina! La procedura è molto semplice, e il risultato
decisamente saporito. Il metodo che uso è
simile a quelli tradizionali anche se non produco quantità consistenti come quelle
previste dalle ricette antiche. Per chi
fosse interessato ad una dispensa dettagliata della procedura di fermentazione
sarò ben lieta di accontentarvi, pertanto, fatevi avanti!