giovedì 10 marzo 2011

PRIMAVERA - CONOSCIAMO e conosciamoci MEGLIO attraverso L'ELEMENTO LEGNO secondo la medicina cinese

Il sapore degli alimenti percepiti in bocca da un individuo (amaro, dolce, metallico, aspro, pungente, acidulo....) influenza energeticamente lo stato di salute degli organi. L'uomo è sensibile all'aroma e all'odore degli alimenti che stimolano la digestione ma si mette anche in connessione con le forze presenti nelle piante di cui si nutre, nel bambino questo speciale legame è molto forte in quanto molto influenzato da queste percezioni.
I sapori possono essere più o meno concentrati, quelli forti nutrono la forma, la materia; quelli “sottili" le parti più profonde. L'abuso dei sapori forti è considerato tossico per il corpo umano.
Il sovraconsumo di alcuni alimenti, esempio lo zucchero (sapore dolce) ha determinato negli ultimi 50 anni un'incidenza sempre crescente del diabete, l'eccesso di sale (sapore salato) ha provocato l'aumento delle malattie cardiocircolatorie ecc.
Ogni sapore è in relazione con un organo che può "nutrire", sostenendone la fisiologia, o "frenare", ostacolandola.
Il sapore acido ha un effetto nutriente sia sul fegato che sul cuore e al contempo frenante su milza e pancreas; perciò quando il fegato è "in eccesso" rispetto a questo sapore (per via di una assunzione esagerata di sapori acidi), l'attività della milza sarà frenata. In tale concezione energetica il cuore segue il fegato, come fosse da questo generato e, percorrendo una traiettoria circolare, è nutrito dall'amaro e a sua volta nutre il dolce della milza. Questa si nutre con il dolce e nutre il polmone, il cui sapore specifico è il piccante. il polmone è seguito ("genera" come dicono i cinesi) dal rene, il quale si nutre con il sapore salato e genera a sua volta il fegato... e così via, in un ciclo continuo che partendo dal diurno porta al notturno, dalla primavera all'inverno, dalla nascita alla morte.
RELAZIONI TRA ORGANI E SAPORI CHE CI NUTRONO:
ACIDO          FEGATO-vescicola biliare       LEGNO             PRIMAVERA        0-25  anni
AMARO       CUORE-intestino tenue            FUOCO             ESTATE              25-50  anni
DOLCE          MILZA-PANCREAS            TERRA               Tarda estate
PICCANTE   POLMONE-intestino crasso   METALLO         AUTUNNO        50-75  anni
SALATO      RENE-VESCICA                   ACQUA              INVERNO         75-100 an

Nel corpo, il Legno si manifesta nel Fegato e nella Cistifellea, nei muscoli e nei tendini, negli occhi e nelle lacrime. Il Fegato e la Cistifellea producono le emozioni che si attribuiscono al Legno: l’irritabilità, la rabbia, la furia e la follia. Per quanto concerne lo spirito, il Legno provoca il desiderio del movimento e della crescita; causa il processo creativo, la pianificazione e la decisione  e fa nascere in noi il desiderio di nuovi progetti, di fare vela verso nuovi orizzonti e nuove scoperte. Il colore associato al Legno è il verde.

La chiave per comprendere questo elemento va ricercata nell’albero. L’albero è radicato nel terreno, spesso tanto in profondità quanto si estendono verso il cielo i suoi rami.
Attraverso le radici, l’albero assume l’acqua e i minerali necessari al suo nutrimento. L’albero cresce alto verso il cielo, e i suoi rami si estendono in tutte le direzioni. Ha sempre simbolizzato la crescita in ogni direzione: sopra e sotto, a est e a ovest, a nord e a sud. E’ stato per lungo tempo il simbolo dell’energia espansiva. In autunno e in inverno, si ritira in se stesso e raccoglie le forze per una nuova primavera e una nuova estate, per un nuovo anello di crescita.
Molte antiche culture veneravano l’albero. Molti consideravano l’albero abitato da spiriti, per esempio i cinesi e la cultura celtica. I germani veneravano la quercia. Gli
esseni, una setta religiosa palestinese, disegnavano la figura umana al centro dell’albero della vita: connessa alle linee energetiche come in un campo magnetico, l’uomo era posto in relazione con le forze del cielo e della terra. La figura era ritratta in posa meditativa, con la metà superiore del corpo che corrisponde ai rami che si estendono sopra la terra, e la metà a inferiore che corrisponde alle radici che crescono dentro la terra. Vi era raffigurata anche la posizione degli organi. Gli organi della digestione, dell’escrezione e della riproduzione nella parte inferiore del corpo rappresentavano le componenti legate alla terra. I polmoni, il cuore e il cervello nella parte superiore collegavano la persona con le forze celesti. Il fegato e la cistifellea,  gli organi legati al Legno erano però disegnati al centro del corpo, dal momento che collegano la parte superiore a quella inferiore. Risulta perciò evidente che anche altre culture, oltre a quella cinese, vedevano la connessione tra il fegato e l’albero.
Il fegato è l’organo yin dell’elemento Legno. Incarna quindi l’energia yin del Legno:
la capacità di pianificare e di considerare la vita tanto sul piano materiale quanto sul piano
intellettuale e spirituale. Il fegato incarna il potere dell’immaginazione, l’energia creativa in noi che si manifesta nella crescita.
E’ l’inventore, lo scopritore. Vede il senso della vita.
Sviluppa la visione, il piano. Ogni nuova idea, ogni nuovo concetto ampliano i nostri orizzonti. Ci assumiamo dei rischi e ci dirigiamo verso l’ignoto. Cresciamo.
Se in una persona l’elemento Legno è sano ed equilibrato, questa si accorge che la natura incarna un immenso piano in cui tutto ha il suo posto e il suo ruolo, ogni cosa che accade, anche quella apparentemente più piccola e insignificante, contribuisce a dare forma agli eventi.
Il piano cosmico supera la nostra capacità di immaginazione al punto che spesso riusciamo a percepire la connessione e il significato recondito di una catena di eventi solo dopo che è passato molto tempo. Finchè confidiamo nel piano cosmico, rimaniamo in intima connessione con il mondo. Cresciamo con il nostro ambiente, non contro di esso.
L’organo yang del Legno è la cistifellea. Incarna l’energia di questo elemento: la nostra abilità  nel prendere decisioni e affermare i nostri bisogni nel mondo esterno. Si può paragonare il fegato a un architetto che progetta una casa, mentre la cistifellea è il costruttore che prende le decisioni e gli accordi che sono necessari perché il progettodivenga realtà. Le funzioni dei due organi sono strettamente connesse l’una con l’altra.
Senza un’idea organica, le decisioni della vita quotidiana sono incoerenti, prive di senso.
Nello stesso tempo, i migliori progetti sono inutili, se non possono essere realizzati.
Se la pianificazione e l’organizzazione diventano un’arida e burocratica routine, non porteranno alla crescita, ma faranno spesso più male che bene. Nel linguaggio dei cinque elementi, una pianificazione rigida e non flessibile viene etichettata come “Legno secco”, perchè si spezza alla minima sollecitazione. Il Legno deve essere flessibile e ricco di linfa, per favorire veramente la crescita.
Per realizzare un piano, dobbiamo muoverci per metterlo in pratica. Perciò è comprensibile che i tessuti corporei assegnati al Legno siano i muscoli e i tendini. Se c’è qualcosa che ostacola la nostra crescita, se non riusciamo a trovare lo spazio per esprimerci, ci sentiamo frustrati e arrabbiati. Ira e aggressività sono l’espressionedi un elemento Legno in salute, mentre permalosità, astio, rabbia e violenza sono percepiti come segni di squilibrio.
Rabbia e violenza possono essere considerate come forme indefinite di aggressività, con scarse possibilità di espressione attraverso il linguaggio, i gesti o le azioni. Molte persone che sono costantemente in preda alla rabbia mancano della capacità di riconoscere i conflitti interni e manifestarli agli altri. Spesso queste persone non hanno imparato nell’infanzia a esprimere i loro bisogni per ottenere quello che volevano; la rabbia o la violenza sono cresciute con gli anni. Si parla anche di “furia cieca”, perchè non sono in grado di vedere chiaramente i loro problemi. La rabbia è ira che ha perso il suo scopo ed è diventata senza controllo. Rabbia e violenza conducono generalmente a comportamenti distruttivi. Se la rabbia viene trattenuta all’interno e non viene eliminata, ribolle dietro un’apparenza fredda, distaccata, spesso falsamente cortese.
Avviene così che persone beneducate, apparentemente equilibrate, commettano omicidi o
suicidi in un momento di disperazione.
L’ira è in contrasto con la rabbia. L’ira è un’energia che muove dalla parte superiore del corpo. Rispetto alla rabbia, ha una direzione e un obiettivo; può essere espressa  più facilmente. Come abbiamo detto sopra, l’ira ci aiuta a eliminare gli ostacoli dalla nostra strada, per portare avanti i nostri progetti. In situazioni in cui l’ira appare ampiamente giustificata, si parla di “sacro furore”. Ne` e un esempio famoso l’episodio dell’Antico Testamento in cui Mosè scende dal monte Sinai con i dieci comandamenti e trova gli ebrei che danzano attorno al vitello d’oro, venerando un idolo. Come sappiamo, Mosè fu colto da un sacro furore che ebbe conseguenze notevoli per l’ulteriore sviluppo del giudaismo.
Anche la noia e l’irritabilità vengono riferite all’elemento Legno. Sono anch’esse energie emotive che muovono dalla parte superiore del corpo ma, a differenza dell’ira, sono spesso sintomi di un processo emotivo inconscio; l’energia non è stata ancora concentrata. Nel linguaggio dei cinque elementi, ciò si definisce come “Legno che non è stato  ancora raccolto”.
Ira, rabbia e furia nella medicina cinese sono considerate espressioni del Legno-yang.
Un temperamento collerico, irritabilità cronica, improvvisi scatti d’ira indicano uno
Stato Shi della cistifellea (una cistifellea in condizione di eccesso di qi), che può manifestarsi anche con forti emicranie, localizzate nelle tempie o nella sommità del capo.
Uno stato Shi permanente della cistifellea – una rabbia che non può esteriorizzarsi e
quindi dissolversi,  spesso provoca pressione alta e calcoli biliari.
Una carenza di energia yang nel Legno causa rabbia repressa, sarcasmo, cinismo,
rancore e, in generale, l’incapacità di dare sfogo all’ira. Si manifesta con apatia, indolenza, rassegnazione e depressione. In questi casi c’è troppa energia yin nel Legno, o per una superattività dello yin nel fegato, o per una carenza di yang nella cistifellea.
L’amarezza profonda delle persone che sono state gravemente deluse nella vita è il risultato di lunghi anni di frustrazione, derivanti generalmente dal fatto di aver incontrato continui ostacoli all’autorealizzazione. Dimostra uno squilibrio di lunga data nel Legno.
Ironia, sarcasmo e cinismo si riscontrano in persone che, spesso nella prima infanzia, hanno perso la capacità di rapportarsi e interagire naturalmente con gli altri.
Spesso sono il prodotto di un’educazione troppo intellettualistica o puritana, in cui
la manifestazione delle emozioni e il contatto fisico erano considerati tabù.
Apatia, rassegnazione e depressione dimostrano che una persona ha rinunciato a fare progetti e a darsi degli obiettivi. Questo modo di vedere nasce dai continui fallimenti; una persona che non riesce ad agire autonomamente o a portare a termine qualcosa, alla fine rinuncia. Ciò conduce spesso all’alcolismo e alla tossicodipendenza, estremamente dannosi per il fegato, come del resto, in molti casi, le medicine. Nella tradizione cinese, il fegato è considerato “la casa dell’uno” o “la casa dell’anima” e l’anima è diventata apatica. L’alcool contribuisce a mantenere questa condizione, nella quale non c’è spazio per nuove speranze, che metterebbero in discussione quella triste visione del mondo che si è venuti acquisendo.
La depressione e la rassegnazione spesso nascono da un disordine del Legno.
Manca l’intuizione, il progetto è carente (scarsità  di qi nel fegato). Oppure una persona può anche avere molti desideri e molte idee, che non riesce però a tradurre in realtà (scarsità di qi nella cistifellea). Poichè il qi circola nel corpo dal meridiano del Fegato al meridiano del Polmone, la carenza di qi nel fegato conduce alla fine alla mancanza diqi nei polmoni, che provoca una respirazione superficiale, torace incavato e spalle basse.
Se, attraverso gli anni, emozioni come astio e rabbia non possono essere manifestate, superate e trasformate in tensione verso i propri obiettivi, l’aggressività viene spesso diretta verso il proprio corpo. Questo può condurre a malattie come gotta, artriti, reumatismi e poliartriti croniche, disturbi in cui i sintomi principali si uniscono a dolori muscolari e a una progressiva riduzione della capacità di movimento.
Le malattie autoimmuni stanno anche diventando più diffuse e diversificate. In queste affezioni, le cellule producono anticorpi che attaccano i loro stessi tessuti. Sono anche appropriatamente chiamate malattie autoaggressive. Le malattie si sviluppano attraverso gli anni e i decenni; si tratta di malattie croniche che possono essere trattate sintomaticamente con terapie della medicina occidentale e finalmente bloccate, ma non guariscono.
Sono malattie che spesso colpiscono le donne. Nelle culture patriarcali, le donne hanno meno spazio degli uomini per muoversi ed esprimersi, specialmente se si tratta di realizzare un’idea o scaricare la rabbia.
Per riassumere, per noi è importante capire che, negli insegnamenti dei cinque elementi, ira e aggressività non sono messe sullo stesso livello dei comportamenti distruttivi, ma sono piuttosto concepite come un impulso basilare, l’energia del Legno. La parola “aggressività” deriva dal verbo latino adgredior, che significa “avvicinare o affrontare qualcosa o qualcuno”. Se la possibilità di avvicinare qualcuno o di intraprendere qualcosa viene impedita o limitata, si ha un irrigidimento emotivo, che nel corpo corrisponde a un irrigidimento muscolare. La tensione muscolare si riscontra soprattutto nel collo, nella schiena, nelle spalle e nelle braccia.L’accumulo di aggressivita` e una delle cause principali dell’insorgere di mal di testa e dolori al collo e alla schiena.
Il Legno cresce in tutte le direzioni. Coordinazione e simmetria sono le caratteristiche essenziali di questo elemento, in natura come nella vita degli esseri umani. La maggior parte delle malattie nelle quali i sintomi si manifestano solo in una metà del corpo, o quelli contraddistinti da una mancanza di coordinazione tra i muscoli, le ghiandole e
gli
 organi, si possono ricondurre a disturbi dell’elemento Legno. Molto spesso uno squilibrio dell’elemento Legno si riconosce attraverso un’asimmetria nel volto o nella struttura fisica, oppure in una forte differenza nella capacità visiva dei due occhi.
Dal momento che il Legno governa i cicli della crescita, se non è equilibrato provoca disturbi quali disordini della crescita nell’infanzia o nella pubertà, mestruazioni irregolari o dolorose, nascite premature, tumori. Altre conseguenze fisiche dello squilibrio dell’elemento Legno sono le malattie degli occhi e i disturbi della vista, compresi miopia e astigmatismo(la presbiopia legata all’età è un fattore fisiologico derivante dalla stanchezza dell’elemento Legno in vecchiaia). Altri disturbi tipici sono l’elevata pressione sanguigna e il mal di testa, localizzato tra gli occhi, nelle tempie o alla sommità del capo. In campo psichiatrico e neurologico, lo squilibrio nel Legno si manifesta in vari tipi di disordini mentali, in particolare nella schizofrenia e in varie forme di epilessia. La schizofrenia è espressione di una personalita divisa; un compito fondamentale del Legno consiste nell’equilibrare le componenti mentali, spirituali e fisiche coordinando l’emisfero destro del cervello all’emisfero sinistro. Ad un livello meno grave, molte persone nella nostra cultura soffrono per una disparità di sviluppo della coordinazione tra i due emisferi del cervello, che si riflette nel crescente numero di persone che ricorrono alla psicoterapia e ai farmaci. Ciò deriva, in parte, da un sistema educativo che privilegia il lato sinistro del cervello. Di conseguenza, negli ultimi decenni le persone hanno incontrato sempre più difficoltà nell’armonizzare il pensiero, la logica e la razionalità con l’intuizione, la fantasia, la creatività e i sentimenti.
Nel caso dell’epilessia, il processo è complesso. All’evoluzione di questa malattia contribuiscono molti fattori. Nella maggior parte dei casi l’epilessia deriva da disturbi nel rapporto tra Fuoco e Acqua. Se in una persona l’elemento Acqua si è indebolito, l’Acqua non può generare il Fuoco  e, in particolari situazioni di stress, il Fuoco divampa. Questo provoca un attacco epilettico, che non è altro che un corto circuito del cervello.
La connessione tra l’epilessia e l’elemento Legno si trova nella somiglianza tra una collera violenta e un attacco epilettico, come pure in un più profondo processo spirituale che avviene durante una convulsione, e può forse essere totalmente compreso unicamente da uno sciamano. Molti veggenti e profeti, come Mosè, erano epilettici o evidenziavano sintomi di quel tipo durante una trance. Molte antiche culture consideravano l’epilessia una malattia sacra, che consentiva all’anima di entrare in una dimensione simile a quella dell’aldilà.
Come è stato evidenziato nella lista delle malattie e dei disturbi connessi al Legno, questo elemento ha una grande importanza non solo nella diagnosi e nella terapia, ma anche per una migliore comprensione dei molti disturbi legati alla civiltà moderna, come emicranie, disturbi mestruali, problemi alla vista ed elevata pressione sanguigna. E’ importante anche in considerazione del fatto che il numero crescente di comuni malattie aggressive (nelle quali svolge un ruolo importante anche l’elemento Terra, oltre al Legno), non sono totalmente compresi dalla medicina occidentale. Probabilmente una cultura materialistica non è in grado di coglierli appieno, in quanto le cause risiedono per lo più in ambito mentale e spirituale, e spesso indeboliscono un organo al punto da permettere lo sviluppo di infezioni e altri disturbi.

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