sabato 18 giugno 2011

Cavolo cappuccio


Il (Brassica oleracea) fa parte della famiglia delle crocifere, il  colore può essere diverso in base alla varietà.
Le foglie interne del cavolo cappuccio sono più chiare di quelle esterne in quanto non esposte alla luce, la loro dimensione varia dai 10 ai 20 cm di diametro e il loro peso da 1 a 3 kg.
Il cavolo cappuccio venne importato in Europa dall’Asia Minore 600 anni prima di Cristo. Alcune varietà  di cavoli venivano coltivate dai Greci e dai Romani nel bacino mediterraneo ma nessuna aveva la forma a palla tipica di questo ortaggio.
Il cavolo cappuccio si è diffuso principalmente nel Nord dell’Europa, poichè questo ortaggio ben sopporta il clima rigido: ha trovato infatti il suo habitat migliore in Germania, Russia e Polonia.
Del cavolo cappuccio possiamo trovare due varietà:
- il cavolo cappuccio, viene coltivato principalmente nelle zone meridionali, il suo colore è bianco-verde, la sua forma è sferica e leggermente appiattita, ma esiste anche la varietà le cui foglie sono di colore rosso, oppure bianche.  Tali foglie sono caratterizzate dal fatto che possono avere forme differenti, rispetto alla varietà bianco-verde, e possono essere precoci o tardivi. Il cavolo rosso rispetto al cavolo bianco è più ricco di vitamina C, ma contiene meno carotene ed il suo sapore è più dolce;
- Il cavolo verza, coltivato nelle regioni centro-settentrionali, caratterizzato da foglie che si presentano rugose e di colore verde scuro.
Il cavolo cappuccio, si può conservare, dopo l’acquisto, anche per due settimane.
Il cavolo cappuccio può essere anche congelato, grattugiato e affettato, meglio dopo essere stato sbollentato ( 2 min al massimo) anche se al momento dell’uso però risulterà leggermente molle.
Il cavolo cappuccio può essere consumato cotto, stufato, brasato, saltato in padella, cotto al vapore o farcito con riso oppure carne, può essere gustato crudo in una deliziosa insalata (lasciatelo una mezz'ora in frigorifero tagliato così acquisterà più sapore), ottimo insieme a carote, patate e unito alla salsiccia.
Il cavolo cappuccio può anche essere fermentato, in questo caso risulterà più digeribile, mantenendo intatte le sue proprietà, anche se il sapore e la consistenza risulteranno leggermente diversi. Da questa particolare trasformazione si otterranno i cosiddetti crauti (vedi sotto).
Il cavolo cappuccio crudo contiene molta vitamina C, vitamina B6 e potassio, da cotto invece è ricco di vitamina C, potassio e acido folico.
Un infuso di cavolo cappuccio e miele aiuta in caso di problemi all’apparato respiratorio e può essere utile in caso di problemi di anemia poiché aiuta la produzione di globuli rossi.
CRAUTI: favoriscono la digestione perché rinforzano la flora intestinale. Sebbene la fermentazione possa portare alla perdita di qualche nutriente,  i crauti rimangono una buona fonte di vitamina C e di fibre. E’ facile farli anche  in una normale cucina!  La procedura è molto semplice, e il risultato decisamente saporito. Il metodo che uso  è simile a quelli tradizionali anche se  non produco quantità consistenti come quelle previste dalle ricette antiche.  Per chi fosse interessato ad una dispensa dettagliata della procedura di fermentazione sarò ben lieta di accontentarvi, pertanto, fatevi avanti!